Maurizio Biancani Nerozzi

33 Giri – Italian Masters: riscoprendo “Stato di necessità” con Carmen Consoli

Nella puntata di 33 Giri – Italian Masters ho avuto il privilegio di sedermi al mixer accanto a Carmen Consoli per riscoprire, traccia dopo traccia, il suo album Stato di necessità.

Abbiamo lavorato nel suo studio, all’interno della sua casa in Sicilia, un luogo pieno di strumenti, ricordi e calore.

È stata una puntata intensa, fatta di ascolti, confronti e tanti momenti di genuina ilarità con Carmen che ha raccontato alcuni dei suoi aneddoti più significativi.

“Stato di necessità”: un album che ha segnato la carriera di Carmen Consoli

Pubblicato nel febbraio del 2000, “Stato di necessità” rappresenta una tappa fondamentale nella carriera di Carmen Consoli: è infatti l’album più importante della sua carriera, con oltre 300.000 copie vendute.

Con questo disco, la “Cantantessa” definisce una nuova identità musicale: più matura, consapevole e aperta alla sperimentazione.

Federico Guglielmi lo definisce “un disco eclettico”, dove l’elettronica non è invadente e si incontrano un’orchestra e una band rock. Carmen stessa ricorda che con questo lavoro è riuscita a non essere più etichettata come trasgressiva a tutti i costi, ma come un’artista che “attinge all’armonia”.

“Questo album – racconta Carmen – mi ricorda, da un lato, la continuità con gli stessi musicisti, come Massimo Roccaforte, e dall’altro segna una mia svolta personale.”

“Stato di necessità” entrò subito in classifica e, dopo un iniziale calo, tornò più volte a risalire grazie ai nuovi stimoli e ai successi che continuavano a circondarlo. «Succedevano sempre cose che lo rilanciavano», ricorda Guglielmi. «Parole di burro, ad esempio, fu un singolo estivo di grande successo e contribuì a riportare l’album ai vertici delle classifiche».

I protagonisti della puntata di 33 Giri – Italian Masters

Oltre a Carmen Consoli, voce e guida del racconto, durante la puntata hanno partecipato anche altri personaggi importanti, come Stefano Senardi, curatore del programma e figura discografica, che ha orchestrato la parte storica e narrativa; Federico Guglielmi, giornalista musicale, che ha contribuito con informazioni e contesti sull’album; e Massimo Roccaforte, polistrumentista, che ha eseguito in studio alcune parti di chitarra e mandolino dei brani che stavamo analizzando.

Senardi ha ricordato come “Stato di necessità” sia stato prodotto da Francesco Virlinzi, figura centrale nella scena musicale catanese. Carmen, con affetto, ha raccontato che “Virlinzi diceva sempre che la chitarra si deve tenere sotto le ginocchia. (…) A Catania all’epoca non avevamo ancora sviluppato una visione moderna del sound. Avevamo le valvole e la chitarra bassa” ha ricordato sorridendo.

Le canzoni analizzate durante la puntata

Durante la puntata abbiamo analizzato quattro brani chiave del disco Stato di necessità:

1. Parole di burro

2. Orfeo

3. L’ultimo bacio

4. In bianco e nero

Parole di burro: tra voce e sperimentazione sonora

Quando Carmen e io abbiamo “riaperto” i multitraccia originali, la mia prima missione è stata isolare parti strumentali per ascoltarle da sole, ma non solo. Abbiamo isolato la voce, in versione dry. Carmen ha spiegato che oggi preferisce le voci “dry” o semi-dry, perché più le voci vengono lavorate, “più diventano sottili”.

All’epoca dell’album ho sottolineato che “era il periodo in cui si tendeva a utilizzare più riverberi”.

Massimo Roccaforte ha ricordato che la primissima versione di Parole di burro che Carmen fece ascoltare era molto diversa.

“In seguito – ha aggiunto – abbiamo inserito chitarre elettriche insieme a quelle acustiche di Carmen e qualche tastiera nel ritornello”.

Orfeo: la rinascita e la poetica del ritorno alla vita

“Orfeo – ha raccontato Carmen – è un pezzo che parla di rinascita.

In questa canzone io sono Euridice e l’Orfeo che mi salva è ciò che mi succede nella vita: le meraviglie della vita che mi salvano davvero”.

Uscendo dagli anni ’90, l’artista voleva sperimentare: “in quel periodo c’erano strofe molto soft, quasi da ballata e poi, di contrasto, entravano le chitarre. Questo brano è nato proprio così.”

Federico Guglielmi ha definito Orfeo “un brano cardine del disco”, mentre Carmen ha riassunto la sua poetica dicendo: “Le mie canzoni parlano di ritorno alla vita: prima cado nell’inferno, ma poi ritorno alla luce”.

L’ultimo bacio: malinconia e successo cinematografico

L’ultimo bacio è forse la canzone più famosa del repertorio di Carmen Consoli.

Nasce da ricordi personali ed è, come dice lei, “estremamente malinconica”.

Il brano è costruito su un arpeggio di chitarra suonato da Salvo Di Stefano.

Carmen ricorda che Paolo Buonvino, che collaborava con Gabriele Muccino, gli fece ascoltare la canzone e così il regista decise di inserirla nel film “L’ultimo bacio”, perché “rappresentava perfettamente quello che voleva raccontare”.

Carmen dichiara che questa canzone l’ha dedicata a suo padre, per la paura che potesse abbandonarla.

In bianco e nero: ritmo, soul e radici catanesi

Un brano quasi “rhythm and blues”, In bianco e nero ha una storia speciale.

In quella canzone hanno suonato Salvo Cantone – al basso – e Enzo Di Vita – alla batteria – due super turnisti di Catania, musicisti molto apprezzati.

Massimo Roccaforte aggiunse il suono del mandolino.

“Abbiamo cercato di ricreare con le corde quei pad che di solito si ottengono con le tastiere. Ci piaceva quella caratterizzazione anni ’60-’70.” ricorda Carmen.

Il brano ebbe un grande successo anche al Festival di Sanremo, e Carmen ha confessato di tenerci particolarmente a portarlo su quel palco, perché raccontava un rapporto molto personale con sua madre.

Le versioni acustiche: la magia di Parole di burro e In bianco e nero

Due momenti di particolare intensità sono stati le versioni acustiche in studio di

In bianco e nero e Parole di burro, eseguite da Carmen e Massimo, che hanno aggiunto una dimensione più intima e spontanea al racconto.

Un’eredità importante

Come ha ricordato Federico Guglielmi, “Stato di necessità” ha avuto “un ruolo importante non solo per Carmen, ma per tutta una certa musica alternativa al femminile”.

Carmen Consoli, con questo disco, si è imposta come artista donna, autonoma e autorevole, lasciando un segno profondo nella scena musicale italiana.

La puntata completa la trovate sia su Sky che su NowTv.

— Un breve trailer invece lo potete guardare su YouTube a questo link.

Un ringraziamento particolare ai miei compagni di viaggio: l’autore Edoardo Rossi, il produttore Stefano Senardi, il regista Pepsy Romanoff , l’indispensabile Simona Santandrea e naturalmente tutto il fantastico staff di Except.

Carmen Consoli seduta su un divano scuro, tiene una chitarra elettrica color legno, sguardo rivolto verso l’obiettivo
Carmen Consoli